Una favola racconta la storia di un ragazzo orfano che non aveva un posto dove vivere, né nessuno che avesse compassione di lui. Un giorno, mentre passeggiava in un prato, notò che una piccola farfalla era rimasta intrappolata in un cespuglio spinoso. Quanto più la farfalla lottava per liberarsi, tanto più profondamente le spine affondavano nel suo fragile corpo. Il ragazzo, con molta cura, la liberò ma subito, si trasformò in un angelo.
Questo rimase perplesso, mentre l'angelo gli disse: -Per la tua grande tenerezza, farò quello che mi chiedi. Il giovane ci pensò un attimo e poi disse: –Voglio essere felice! –Molto bene, sarai felice per il resto della tua vita, rispose l'angelo e poi avvicinandosi, le sussurrò qualche parola all'orecchio e scomparve.
Il giovane divenne molto famoso per la sua felicità e gioia, non fu mai visto apatico o arrabbiato, il sorriso non svanì mai dal suo volto. Quando le persone gli chiedevano di svelare il segreto della sua felicità, lui semplicemente sorrideva e diceva: -Quando ero bambino, un angelo mi disse come essere felice.
Sul letto di morte c'erano molte persone che aspettavano che rivelasse il segreto della sua felicità prima di morire. Alla fine, il vecchio concordò: “L’angelo mi ha detto che la felicità dipende dal sapere che gli altri hanno bisogno di noi”.
Spesso pensiamo che la felicità dipende da ciò che abbiamo, dai nostri beni, dal successo nella vita, dalla fama... forse è per questo che amiamo le cose materiali e usiamo le persone, quando in realtà dovremmo usare le cose materiali e amare le persone.
“Amatevi gli uni gli altri come fratelli e rispettatevi sempre”. Romani 12:10