Una grande crociera con mille persone a bordo, navigava nei mari del Caribe, quando all’improvviso si ritrovò nel bel mezzo di un uragano. Il vento era così forte che la nave poteva soltanto andare alla deriva. I passeggeri iniziarono ad avere paura e, nonostante si vedessero delle luci in prossimità della nave, non riuscivano ad avvicinarsi alla costa. All’improvviso, la nave andò a sbattere forte contro delle rocce e la sua struttura iniziò a vacillare. Tutti ebbero una grande paura e iniziarono ad evacuare i passeggeri presi dal caos e dalla disperazione. Alcuni si tuffarono in acqua, altri salirono sulle scialuppe di salvataggio e molti gridavano disperatamente senza sapere che fare.
Tra di loro c’era Vicente, un uomo molto fedele a Dio con una fe di ferro, che non aveva nessuna paura nonostante la situazione che stavano vivendo. Lui aiutava a tutti, supplicando Dio che mandasse aiuti per salvarsi insieme agli altri, all’improvviso si rese conto che le scialuppe e i giubbotti di salvataggio non erano sufficienti per salvare tutte le persone. Così, con tutta la fede in Dio che aveva, si tuffò in acqua e iniziò a nuotare verso le luci che marcavano terra ferma. In ogni momento si diceva a sé stesso: “Sono una persona con molta fede e so che arriverò sano e salvo, perché Dio non permetterà che muoia affogato”.
Quando si era già allontanato dalla nave un centinaio di metri, si avvicinò una piccola barca, con l’intenzione di salvarlo, però rispose categoricamente: “No, andate a salvare gli altri, la mia fede ed io arriveremo sani e salvi”. Continuò a nuotare con fermezza, finché si avvicinò una barca a vela, dalla quale le gridavano: “Prendi la corda e vieni su!”. Però di nuovo la sua risposta fu negativa: “No, no, andate a salvare gli altri, io sto bene, la mia fede mi aiuterà ad arrivare sano e salvo”.
Non facendo caso a questa nuova avvertenza, Vicente continuò verso la sua meta. Passarono alcuni minuti, e ascoltò nell’aria il rumore di un elicottero che si avvicinava e i soccorritori lanciarono un salvagente. Di nuovo non accettò l’aiuto dicendo: “In nessun modo, la mia fede mi farà arrivare sano e salvo”.
Quando non già non c’era più nessuno attorno a lui, scese la notte ritrovandosi solo e le onde feroci del mare lo facevano sentire sempre più stanco; sentì un forte crampo nelle sue gambe, non poteva muoversi, né nuotare. Il dolore nei suoi muscoli era insopportabile e quando non ebbe più la forza di lottare, si arrese alla forza del mare e morì affogato.
Vicente arrivò in cielo arrabbiatissimo, aspettando di trovarsi con Dio. Quando finalmente arrivò davanti alla sua presenza, palesemente scontento, gli disse: -Signore, che mi hai fatto? Tutta una vita di ubbidienza, di fede, di servizio, ti ho sempre rispettato, mi sono allontanato del male, mi sono pentito dei miei peccati ed è così come mi ripaghi. Perché non mi hai salvato? Ti ho implorato, supplicato che mi togliessi da quella situazione e adesso guardami, sono morto. Ho bisogno di una spiegazione.
Dio lo guardò teneramente, con dolcezza e con la Sua delicata voce gli disse, piena di un amore incomprensibile, gli disse: - Figlio, siediti e tranquillizzati, Io sono Dio e sempre rispondo alle preghiere dei miei figli... Ho ascoltato le tue suppliche, sono state annotate e mi sono preso la briga di risponderti personalmente, però non hai avuto sufficiente saggezza per capire che ho voluto salvarti, non soltanto una, ma ben tre volte. Se ti fossi reso conto che ero Io che ti mandava la salvezza attraverso la barca, il veliero e l’elicottero, ti assicuro che adesso non saresti qui.
“Quando chiedi aiuto a Dio per trovare una soluzione ai tuoi bisogni, alla sofferenza o qualsiasi problema che si presenta, devi stare sempre attento, perché la risposta può arrivare di una maniera che non avresti mai pensato. Devi solo avere pazienza ed aspettare, perché Dio sta sempre al tuo lato, con una corda o un salvagente, aspettando che la prendi”.