Uno scienziato viveva molto preoccupato per tutti i problemi del mondo. Si era deciso a trovare a tutti i costi una soluzione. Passava giorni nel suo laboratorio, in cerca di risposte.
Un giorno, suo figlio entrò nel suo posto di lavoro, disposto ad aiutarlo a trovare la tanto desiderata soluzione. Lo scientifico, fastidiato per essere stato interrotto, gli chiese al bambino di andare a giocare in un altro posto. Vedendo che era impossibile allontanarlo, pensò a qualcosa che potesse distrarlo.
Trovò una rivista dove c’era una mappa del mondo. Con una forbice tagliò la mappa in pezzi e se lo passò al bambino con uno scotch, e gli disse: -Figlio, siccome ti piacciono i puzzle, ti do il mondo in piccoli pezzi, per formarlo di nuovo.
Lo scienziato pensò che ci mettesse diversi giorni per unire tutti i pezzi o che chissà non ci riuscisse, credendo così di avere il tempo per trovare una soluzione ai problemi del mondo. Passarono alcune ore e il bambino gli disse: -Papà, papà, l’ho già fatto, l’ho finito.
All’inizio il papà non credette alle parole del bambino. Non può essere, è impossibile che alla sua età sia riuscito a ricomporre una mappa che non aveva mai visto in vita sua! Alzò gli occhi dal lavoro che stava facendo, con la certezza di vedere qualcosa in sintonia con l’età del bambino, però sorprendentemente, la mappa era completa. Tutti i pezzi erano stati messi al suo posto. Com’era possibile? Com’era stato capace?
- Figlio, tu non conosci il mondo. Come sei riuscito a completarlo?
- Papà, io non sapevo com’era il mondo, però quando tu hai tolto la mappa dalla rivista per tagliarlo, ho visto dall’altra parte la figura di un uomo, così ho girato i pezzi e ho iniziato a formare l’uomo, che si sapevo com’era. Quando sono riuscito a formare l’uomo, ho girato il foglio e mi sono reso conto che ero riuscito a formare il mondo.
“Se io cambiassi, cambiaria il mondo”.
- Gabriel Garcia Marquez